L’organizzazione è un super-organismo intelligente, fatto esso stesso di organismi intelligenti, gli esseri umani, aperto in quanto a materiali, energia, informazioni ed in lotta per la propria autoconservazione e crescita in un ambiente spesso difficile, fatto di risorse generalmente scarse e competitori agguerriti. Come un organismo è costituito da cellule differenti e specifici organi funzionali, l’organizzazione è costituita da persone diverse fra loro raggruppate in specifici organi/funzioni:
funzioni sensoriali esterne: ricerche di mercato, ufficio acquisti, rete di vendita (la vista, il tatto, l’olfatto, l’udito)
funzioni sensoriali interne: controllo di gestione, controllo qualità, ufficio personale (la propriocezione muscolare e viscerale)
funzioni produttive e rigenerative: produzione, risorse umane, ricerca e sviluppo (trasformazione delle sostanze, produzione energetica)
funzioni strategico-decisionali: top management, leadership (riflessi, consapevolezza, valutazione, scelta… )
funzioni motorie: rete vendita, PR, ufficio acquisti, marketing (movimento, azione, interazione…)
ma anche, e questo è il salto da organismo a super-organismo, da:
funzioni autorganizzanti: direzione organizzativa, con cui cambia la stessa morfologia e il DNA dell’organizzazione (funzione che già in natura supera il singolo organismo con le funzioni riproduttive ed i meccanismi evolutivi).
Molte funzioni – negli organismi e nelle organizzazioni – sono dedicate all’orientamento nell’ambiente ed al monitoraggio dei processi interni, al passaggio di informazioni, a quella sensibilità al campo ambientale e a se stessi che è la base della vita, della sua autoconservazione e sviluppo. Perfino l’organismo più semplice – ad esempio un’ameba – deve essere in grado, per sopravvivere, di raccogliere (dal lat. légere ) le informazioni necessarie sia dall’ambiente esterno che interno, e la superficie di raccolta, collegamento e confronto delle informazioni (la sede dell’ intelligenza, dal lat. inter-légere ) è la membrana cellulare, la superficie di separazione e il confine di contatto fisico fra organismo ed ambiente. Intelligenza e vita, fin dal loro apparire, si equivalgono fino a coincidere [1].
Anche negli organismi superiori l’intelligenza continua a situarsi al confine di contatto, nella pelle, su/in cui si situano i sensi, e nel cervello, il centro di confronto ed elaborazione delle informazioni, entrambi gli organi con origine nello stesso tessuto embrionale. Qui l’organismo valuta, consapevole od inconsapevole, ciò di cui ha bisogno per il proprio equilibrio, e modificando ancora la porosità e/o la forma del confine di contatto (gli pseudopodi unicellulari o gli arti pluricellulari) interagisce con l’ambiente, raggiungendolo o rifuggendone, inglobando le sostanze vitali (ad esempio cibo e acqua) all’interno dei propri confini, oppure espellendone le sostanze tossiche ed allontanandosi dai pericoli.
Similmente le organizzazioni elaborano le informazioni e si modificano per essere in grado di interagire efficacemente con l’ambiente. La consapevolezza dello stato dell’organizzazione e della situazione ambientale (il collegamento di tutte le informazioni in una Gestalt globale dotata di senso), la visione (il collegamento fra passato, presente e futuro) di ciò che debba essere lo stato auspicabile, la strategia, le trasformazioni interne e le azioni esterne (organizzazione, produzione, comunicazione, promozione, politica commerciale) necessarie per raggiungerlo (i passaggi intermedi che collegano il now al next) sono l’essenza dell’azione di management e di leadership.
[1] Humberto R. Maturana, Francisco J. Varela, Autopoiesi e cognizione. La realizzazione del vivente, Venezia, Marsilio Editori, 1985.